Lo sapevate che i bambini con difficoltà comportamentali e di auto controllo sono i meno lodati al mondo? Lo afferma Barkley (2016), famoso psicologo e professore americano, autore di numerose ricerche nell’ambito dell’ADHD. D’altronde non sorprende: è una credenza ampiamente condivisa dagli adulti che, se un bambino si sta comportando male, è d’obbligo richiamarlo all’ordine o addirittura punirlo, mentre se si sta comportando bene sta solamente facendo il suo dovere e non merita nessun tipo di lode. Se sei un genitore o un insegnante, soffermati a pensare: quante volte ti è capitato, anche istintivamente, di rispondere con un semplice “stai facendo il tuo dovere”, quando il tuo bambino ti ha mostrato tutto fiero di essere riuscito a completare i compiti della giornata? Eppure, se il nostro capo ci rispondesse allo stesso modo dopo aver completato una task impegnativa, col cavolo che la volta successiva avremo lo stesso entusiasmo od impegno! A chi non farebbe piacere dunque essere lodato per un comportamento corretto? Chi non ripeterebbe un’azione che gli ha permesso di ottenere una qualsiasi forma di gratificazione personale?
La lode è uno strumento potentissimo per tutti, ma ancora di più per i bambini con difficoltà o disturbi del comportamento.
L’educazione dei bambini con disturbi del comportamento richiede un approccio delicato e mirato per favorire lo sviluppo sano e positivo. E’ quindi importante individuare modalità adeguate per lodare anche i bambini che manifestano raramente comportamenti degni di apprezzamento, non solo per incentivare il ripetersi di quel comportamento, ma anche per fare in modo che siano proprio loro a creare nuove situazioni “positive” per ottenere una gratificazione piacevole.
Due approcci principali nell’ambito educativo sono rappresentati dalla tecnica del rinforzo positivo e dalla punizione. In questo articolo, esploreremo come l’utilizzo della tecnica del rinforzo può essere più efficace rispetto alla punizione nel trattamento dei bambini con disturbi del comportamento.
L’approccio del rinforzo positivo si basa sul riconoscimento di comportamenti desiderati, quel “comportarsi bene” di cui gli adulti tanto parlano. Quando un bambino con disturbi del comportamento mostra un comportamento positivo, viene ricompensato con un rinforzo positivo, che può essere sotto forma di elogi, piccoli premi o affetto. Questo metodo crea un ambiente in cui il bambino associa comportamenti positivi a esperienze positive, motivandolo a replicarli.
L’approccio al rinforzo positivo, però, deve diventare anche un “attitude”, ovvero un modo di vivere la relazione con il proprio figlio. Non deve essere una “modalità di addestramento”. Mi spiego meglio: socialmente siamo più portati a notare e voler correggere ciò che non ci piace o che non funziona, dando per scontato invece i punti di forza e le qualità di chi abbiamo di fronte. Facciamo un piccolo esempio: a vostro figlio piace cucinare? Lasciate che qualche volta vi affianchi ai fornelli. Non importa se si verificherà qualche piccolo inconveniente o se il risultato non rispecchierà esattamente ciò che è riportato sulla ricetta: l’importante è che la cena sia gustosa e, soprattutto, che possiate avere l’opportunità di congratularvi per l’ottimo lavoro che avete svolto insieme. INSIEME, ecco la parola chiave. Il fine ultimo della lode è proprio questo: promuovere lo sviluppo di un clima collaborativo, perché solo con la collaborazione possiamo sperare di ridurre la frequenza di modalità tese, minacciose o rabbiose.
Vantaggi del Rinforzo Positivo:
- Motivazione intrinseca: Il rinforzo positivo alimenta la motivazione intrinseca, incoraggiando il bambino a sviluppare un senso di realizzazione personale.
- Rafforzamento della relazione: Il processo di ricompensare comportamenti positivi contribuisce a rafforzare il legame tra il bambino e l’adulto, creando un ambiente più favorevole alla comunicazione e alla comprensione reciproca.
- Promozione dell’autoregolazione: Il rinforzo positivo aiuta il bambino a sviluppare capacità di autoregolamentazione, favorendo la gestione e la modulazione del proprio comportamento.
Parliamo invece della tecnica educativa più vecchia del mondo: la punizione. Per quanto possa sembrare un metodo immediato per correggere il comportamento, il suo utilizzo nei bambini con disturbi del comportamento può avere conseguenze indesiderate. La punizione può generare ansia, paura e, in alcuni casi, può aumentare la frequenza di comportamenti indesiderati.
I rischi della punizione sono, infatti:
- Reazioni avverse: bambini con disturbi del comportamento potrebbero rispondere alla punizione con rabbia, sfida o ritirandosi emotivamente.
- Mancanza di apprendimento: la punizione spesso si focalizza sul problema senza offrire alternative o insegnare abilità comportamentali alternative.
- Ciclo negativo: l’uso frequente della punizione può innescare un ciclo negativo di comportamenti problematici seguiti da punizioni, senza mai affrontare le cause sottostanti.
Creare un ambiente positivo, incoraggiare comportamenti desiderati e sviluppare una comunicazione aperta possono contribuire in modo significativo allo sviluppo di competenze comportamentali sane. Non si tratta dunque solo di premiare, ma di modificare strategicamente la nostra relazione con lui e sostenere lo sviluppo dei suoi “superpoteri”.
È importante personalizzare l’approccio al Rinforzo ed alla lode, ricordando che essa è qualcosa di fortemente personale. Le parole e le espressioni di apprezzamento dovranno risultare naturali ed essere quindi “nelle vostre corde”, rappresentando comunque un valore per i vostri figli.
Non è facile, è un meccanismo contro intuitivo e di cui noi, in primis, abbiamo probabilmente beneficiato poco da parte dei nostri caregivers. Dedicando la giusta attenzione ai vostri bambini, saranno loro stessi a offrire utili suggerimenti per gratificarli in modo autenticamente efficace. L’affiancamento ad un professionista, come uno psicologo dell’età evolutiva, specializzato in disturbi del comportamento, può essere un’importante guida in questo nuovo percorso.
Benedetta Berto