• 23 Dicembre 2023
  • Valentina Bardellotto
  • blog

Lo sport ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti, soprattutto in quella dei più giovani. L’attività fisica ha un impatto significativo sullo sviluppo e la crescita dei ragazzi, non solo da un punto di vista fisico e psicologico, ma anche scolastico.  

Diversi studi hanno dimostrato i benefici dello sport, in particolare è emerso che studenti che praticano attività fisica in modo regolare hanno una migliore performance scolastica e ottengono risultati più alti nei test di memoria e di apprendimento in relazione ai coetanei sedentari. Inoltre, tra le caratteristiche comuni in ragazzi sportivi vi è: maggiore autocontrollo e una concentrazione più duratura. In più, gli stessi giovani, dopo 5 minuti di sport, aumentavano le loro competenze nello svolgimento di test valutativi delle capacità intellettuali. Inoltre, è emerso che il 50% dei soggetti che praticavano sport studiavano in media circa 3 ore in più a settimana rispetto agli altri.

Vi è dunque un collegamento diretto tra lo sport e il rendimento scolastico. Questa connessione è stata spiegata da vari studi che hanno effettuato uno scanning del cervello in individui più e meno attivi a livello sportivo, si è osservato che la pratica sportiva costante non solo aumenta l’afflusso di ossigeno al cervello, ma anche stimola maggiori connessioni tra neuroni.

Quando una persona si allena, si è visto infatti come l’ossigenazione del cervello provocata dall’attività fisica promuove la nascita di nuove cellule nell’ippocampo, l’area cerebrale deputata a funzioni di apprendimento e mnemoniche. L’aumento delle dimensioni dell’ippocampo porta ad un incremento delle funzioni cognitive, tra le quali troviamo le funzioni esecutive.

Le funzioni esecutive sono delle procedure cognitive che hanno lo scopo di pianificare ed organizzare i comportamenti e le emozioni di un individuo. Queste abilità cognitive determinano le variazioni nell’adattamento sociale e nelle performance legate agli apprendimenti scolastici. 

 

Ma come mai l’attività fisica incrementa le capacità intellettive? L’evoluzione motoria e cognitiva dell’essere umano è avvenuta in contemporanea e in collaborazione. Difatti, quando l’uomo ancestrale usciva per cacciare, mentre correva e camminava dietro la sua preda, elaborava una serie di strategie cognitive: calcolava lo spazio tra lui e l’animale, prevedeva il suo comportamento e creava una mappa mentale del territorio. In questo modo, le aree del cervello che riguardano l’attività motoria si sono sviluppate simultaneamente a quelle aree cognitive, razionali e matematiche.

Poiché lo sviluppo umano riproduce quello evolutivo, i bambini creano la loro percezione cognitiva, mentre si muovono. Il nostro cervello, fin dalla nascita, inizia a creare numerose connessioni cerebrali tra le aree motorie e cognitive, percependo gli stimoli sensoriali e coordinando il movimento dei muscoli all’elaborazione cerebrale. Il linguaggio ne è un esempio, difatti per imparare a parlare, i bambini ascoltano le parole e imitano i movimenti labiali, le elaborano a livello cognitivo e poi muovono i muscoli giusti per riprodurle. Man mano che i bambini crescono e acquisiscono la capacità di svolgere azioni motorie e cognitive complesse, l’attività fisica continua a essere fondamentale per l’apprendimento.

 

Oltre all’apprendimento, i benefici dello sport sono innumerevoli, manifestandosi anche nella vita sociale e nel modo di rapportarsi con gli altri, tra questi troviamo:

  • Prevenzione di alcune gravi patologie come il diabete e l’obesità, seguendo uno stile di vita più equilibrato e sano;
  • Aumento dell’autostima, sentimenti di condivisione e appartenenza al gruppo, la squadra o società sportiva può diventare una vera e propria famiglia e fornisce al ragazzo l’opportunità di affrontare sfide quotidiane all’interno di un contesto protetto e sereno;
  • L’atleta è abituato a lavorare sodo e in modo costante e condivide gli stessi valori del suo team, inoltre viene educato all’autocontrollo, alla correttezza e rispetto delle regole, valori che tenderà ad applicare anche nella sua vita quotidiana;
  • Lo sport può essere un importante deterrente sui fenomeni di bullismo, sia come vittima che come autore, evitando anche eventi di isolamento sociale sempre più frequenti tra gli adolescenti;
  • Benessere fisico e psicologico, dal punto di vista biologico il corpo produce molta più endorfina (l’ormone del benessere e del buonumore), che dà sensazioni di gioia e felicità contagiose. Una regolare pratica sportiva previene i sintomi dell’ansia e dello stress e aiuta a rilassare le tensioni muscolari, favorendo il sonno, uno dei più grandi alleati del buon umore;
  • Lo sport insegna al ragazzo il valore della competizione positiva dettata dal rispetto dell’avversario, dal riconoscimento delle capacità altrui e dall’accettazione delle proprie responsabilità e dei propri errori o limiti;
  • Sviluppo di abilità di problem solving (capacità di mettersi in discussione e prendere in considerazione nuove soluzioni e punti di vista differenti;
  • Praticare uno sport aiuta i ragazzi a crescere con una mentalità aperta ed inclusiva, nel rispetto degli altri e delle loro caratteristiche peculiari. Lo sport non ha sesso, etnia o religione. Quando si gioca all’interno di una squadra, l’unica cosa che conta è la capacità e la voglia di raggiungere insieme un obiettivo condiviso; 
  • Praticare uno sport, soprattutto a certi livelli, comporta costanza e impegno. Ecco perché può insegnare ai ragazzi il valore del sacrificio e delle rinunce necessarie per raggiungere i propri obiettivi. 

 

Da quanto detto, dunque, possiamo affermare come lo sport esplichi i suoi effetti benefici in tutte le aree della vita dei giovani, tra cui la scuola. Gli studenti che praticano costantemente sport, non solo aumentano le loro prestazioni scolastiche, ma sono pure più competitivi, autonomi, indipendenti nel lavoro e pronti alle sfide. Superano imbarazzo, paura e ansia da prestazione perché sono abituati a dare il massimo attraverso l’autocontrollo e il lavoro su sé stessi. 

Dott.ssa Sara Vanin