MUSICOTERAPIA: CHE COS’E’?
La Musica è un linguaggio universale che ci apre mondi meravigliosi e ci permette di comunicare oltre le parole: quello che è difficile pronunciare si può ascoltare, vivere, provare e comunicare attraverso i suoni del corpo, della voce, degli strumenti. Numerosi autori hanno già esplorato questo aspetto della musica e sono abbastanza conosciute citazioni come quelle di Beethoven “dove le parole non arrivano…la musica parla” e di Heine “dove le parole finiscono inizia la musica”.
Ma che differenza c’è tra il semplice apprezzamento della musica in generale, l’ascolto di alcuni brani che ci piacciono per stimolare alcune emozioni (ad esempio per rilassarci o per scaricare la tensione)… e la musicoterapia?
Penso che, per chiarire questo aspetto, sia importante fare il punto sulla definizione di questa pratica.
Dal punto di vista concreto:
Musicoterapia significa utilizzare la musica in tutte le sue forme per raggiungere degli obiettivi che non sono didattici, bensì legati a 4 ambiti principali:
- Aspetti sociali di relazione e benessere di gruppo o individuali,
- Aspetti cognitivi (supporto, potenziamento, recupero di Memoria, Linguaggio, Attenzione, Funzioni Esecutive, Prassie, Orientamento nel tempo e nello spazio),
- Aspetti emotivi di riconoscimento, espressione e gestione delle emozioni,
- Aspetti psicologici legati al senso di autoefficacia e autostima, alla percezione di competenza.
Da punto di vista burocratico:
Si tratta di una disciplina riconosciuta a livello internazionale con titoli accademici comparabili alla laurea di I e II livello mentre in Italia si può accedere al titolo solo attraverso il conservatorio o scuole di Musicoterapia private che, in alcuni casi, sono associate ad università europee che permettono di conseguire un titolo universitario.
Quindi…chi è il musicoterapeuta?
Ecco che il musicoterapeuta si identifica come una persona formata in metodi e tecniche che permettono di utilizzare la musica come mezzo di comunicazione che va oltre le parole e permette di lavorare in diversi ambiti con obiettivi non didattici (come descritto sopra).
Con chi lavora il musicoterapeuta?
Solo per elencarne alcuni:
In ambito familiare: con le famiglie, le donne in dolce attesa, i bimbi prematuri, i bimbi dagli 0 mesi ai 5 anni assieme alle loro mamme e papà;
In ambito scolastico: con i bimbi del nido, della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, con i preadolescenti e gli adolescenti; i docenti e le maestre e i maestri;
In ambito sanitario: con gli anziani con patologie cognitive degenerative nei centri ricreativi o nelle case di riposo; con i malati oncologici o le persone con livelli di minima coscienza (che nel lessico comune vengono chiamati “in coma”), con i bambini dei reparti di pediatria ospedaliera, con gli utenti dei centri di salute mentale, con le persone disabili in generale (persone sorde, con disabilità motorie, con disabilità cognitive…);
In ambito sociale: nelle carceri, nelle comunità di recupero (a titolo esemplificativo quelle per tossicodipendenti), nelle comunità di accoglienza (ad esempio quelle per madri sole o le case per bambini in affido o in adozione);
In ambito aziendale: con team di persone che devono lavorare insieme;
In conclusione
La musicoterapia è una disciplina che si può applicare a molti contesti differenti che permette di utilizzare la musica (attraverso ascolti, produzione di suoni con strumenti percussivi e/o melodici più o meno complessi, corpo, voce) per raggiungere degli obiettivi che migliorino lo stato di benessere della persona o delle persone coinvolte.
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