• 6 Dicembre 2023
  • Valentina Bardellotto
  • blog

Imparare a studiare non è di certo una passeggiata, quel che è certo è che non è sufficiente leggere dei paragrafi per studiarli in modo adeguato, nemmeno se si ha la grande fortuna di avere una memoria ottima. 

 

Non esiste un metodo di studio universale, valido per tutti e perfetto per ogni situazione. Anzi! Ognuno di noi deve imparare a riconoscere il metodo migliore per sé e deve imparare ad adattarlo alle diverse materie scolastiche: studiare materie come storia o geografia è molto diverso rispetto a studiare matematica o, ancora, inglese, per esempio.

 

Come fare, dunque, a capire quale sia il metodo giusto? Beh…sperimentando!

 

Mappe concettuali, schemi, riassunti, domande, ripetere a voce alta…sono tutte buone tecniche che possono essere utilizzate dagli studenti per studiare e possono essere integrate tra loro nelle diverse fasi dello studio. 

 

Esistono, però, delle indicazioni utili, solide basi, per costruire il nostro personale METODO DI STUDIO:

 

  1. ORGANIZZARE IL MATERIALE DI STUDIO: suddividere il carico di lavoro in modo tale da non doversi trovare il giorno prima con una mole di materiale impossibile da affrontare in una sola giornata. Naturalmente è  necessario che gli obiettivi posti per ciascuna giornata di studio siano perseguibili!
  2. ESSERE FLESSIBILI: l’imprevisto è dietro l’angolo. Un impegno che dura più del previsto, una commissione da fare non preventivata, un malanno di stagione o semplicemente una giornata no possono rallentare la nostra perfetta tabella di marcia.  Può essere utile tenere in considerazione qualche giorno “jolly” nel nostro planning (mal che vada avremo qualche giorno in più per ripassare!). Questo ci permetterà di vivere più serenamente questi intoppi:l’agitazione non aiuta!
  3. PRELETTURA: questa fase è fondamentale per capire di che cosa si sta parlando e iniziare a comprendere quali possano essere i contenuti più importanti.
  4. IMPARARE A SOTTOLINEARE: c’è chi preferisce la matita, chi i colori belli accesi, altri ancora gli evidenziatori pastello. Abbiamo un sacco di strumenti bellissimi per sottolineare i nostri libri, ma questo non significa dover colorare tutte le pagine! Chiediamoci sempre quali siano le informazioni chiave: CHI, COSA, DOVE, COME e PERCHÈ? Dopodiché sarà molto più semplice fare riassunti, schemi e mappe concettuali!
  5. Fare delle PAUSE: mantenere l’attenzione costante per molte ore è praticamente impossibile, per questo motivo è importante fare delle pause che, però, non siano eccessivamente lunghe altrimenti corriamo il rischio di perdere la concentrazione. Le pause devono, dunque, essere brevi e devono permettersi di staccare: meglio fare due passi, andare in bagno, bere un bel bicchiere d’acqua, insomma, dobbiamo fare qualcosa di dinamico.

 

A proposito di pause,alzi la mano chi di voi abbia passato interi pomeriggi a studiare in modo continuativo, rendendosi conto, a fine giornata, di aver imparato ben poco e con la sensazione di aver perso tempo! 

Se è così vi consiglio di provare “LA TECNICA DEL POMODORO”.

Questa metodologia alterna fasi di studio/lavoro a pause. Dopo aver lavorato per 25 minuti (completando il primo pomodoro) segue una piccola pausa di 5 minuti, al termine della quale si comincia nuovamente con una nuova sessione di lavoro seguita dalla pausa e così via. Dopo aver completato quattro pomodori si consiglia di svolgere una pausa più lunga.

Questo permette di sfruttare al meglio i nostri picchi attentivi e concentrare la nostra attenzione per brevi periodi di tempo, rendendoci, di fatto, più produttivi! Provare per credere!!!

Dott.ssa Francesca Cigana